Nel progetto dell’edificio, che sorge all’angolo fra due vie piuttosto strette, il tema dell’affaccio su strada e dell’organizzazione di spazi esterni intesi come elementi non formali, ma sostanziali per la vita nelle abitazioni, indirizza verso l’adozione di un involucro “pieghettato”, con un andamento obliquo di finestre e balconi capace di aprire lo sguardo verso la profondità delle vie. L’organizzazione degli appartamenti, alcuni di taglio molto piccolo, si avvantaggia di questa articolazione delle facciate, e consente di dotare gli ambienti più grandi di veri e propri bow-window.
Il volume così modellato viene caratterizzato in prospetto dall’alternanza di fasce orizzontali: opache quelle che comprendono i parapetti; giocate invece, le altre, sulle finestre en longueur e sulle ombre definite dai balconi. Al piano terreno le vetrine dei negozi si alternano alle superfici specchianti che segnano gli ingressi all’edificio. Subito al di sopra, in corrispondenza dello sbalzo dell’edificio, il parapetto segue il filo rettilineo delle strade, e consente di leggere per contrasto gli aggetti e le rientranze dell’articolazione “organica” dei piani superiori; in alto, l’ultima fascia di parapetto assume un andamento ancora diverso, a delimitare il balcone del primo dei due piani progressivamente arretrati in sommità dell’edificio.
Questa articolazione è sottolineata da un uso vivace ed espressivo dei materiali. Per la cortina esterna dell’involucro laterizio Jaretti e Luzi impiegano forse per la prima volta i mattoni paramano disposti di quarto, una soluzione molto apprezzata dall’impresa, perché in grado di contrarre tempi e costi di esecuzione; nei parapetti dei balconi, i mattoni paramano vengono tessuti con altri, prodotti ad hoc, forati centralmente; per evidenziare l’orizzontalità del disegno, le fasce piene sono segnate ai bordi – in corrispondenza di davanzale e architrave/veletta – dall’uso di elementi in pietra artificiale chiara, con un modellato simile a quello adottato per le fasce marcapiano del palazzo dell’Obelisco.